Un secolo di storia e tradizioni...

Foto storica della raccolta di limoni

La storia di questa azienda inizia da lontano e da una sola persona: Maresca Giuseppe nato nel 1884, quando da appena due decenni Garibaldi aveva riunificato l’Italia.

Nel 1912, oltre cento anni fa, un secolo fa, dai Colli di Fontanelle (Comune di Sant’Agnello), scende al Piano e prende in affitto il fondo, che qualche anno dopo acquista, alla Via Vecchia-Corso Littorio, oggi Corso Italia, un rigoglioso agrumeto da pochi anni piantato in sostituzione delle coltivazioni di gelso che all’epoca  caratterizzavano le produzioni locale e la produzione di filati che in seguito è andata lentamente scomparendo.

Sempre nel 1912 Maresca Giuseppe prende in sposa Coppola Rachele e dal frutto del loro amore nasce una numerosa Famiglia: Maria, Lucia, Domenico chiamato Mimì, Antonino chiamato Ninuccio, Dora, Michele, Emilia, Ada e Emma, la più piccola.

Alcune pagliarelle di un antico limoneto

Sono anni di duro lavoro mentre la Società attraversa la prima guerra mondiale, il ventennio fascista e la seconda guerra mondiale che vede gli uomini di casa impegnati a difendere la Patria e Giuseppe, Puppeniello per la sua amata sposa, conosce ingiustamente anche le pene della prigione, reo di aver recuperato un sacco di farina per sfamare la sua numerosa famiglia.

Dalle arance, che con il loro profumo hanno dato spunto alla famosissima canzone "Torna a' Surriento”, con l’aiuto dei figli, soprattutto di Mimì e Ninuccio vi sono stati anni di soddisfazione per gli abbondanti raccolti con produzione di qualità che addirittura veniva esportata anche all'estero, in Inghilterra con ovvie gratificazioni per il lavoro della terra e anche per i risultati economici.

Non sono stati solo anni di lavoro, ma anche di passione come quella per il pianoforte che Puppeniello (come lo chiamava la sua adorata sposa Rachele) impara a suonare ad orecchio per l'innato talento che lo portò  a suonare le lodi del Signore all'organo in tutte le chiese locali con ammirazione ed apprezzamento, che gli  regalarono l'appellativo di " O' Professore".

Un antico paniere utilizzato nella raccolta degli agrumi

In casa non è mai mancata visita di parenti, amici e conoscenti, festa o anniversario, che non sentiva riecheggiare le note del suo pianoforte invitando al canto corale dei presenti con sconfinata gioia, mentre si degustavano le delizie che le laboriose Donne di casa preparavano con passione ed amore, coordinate da Zia Emma attingendo dalle antiche ricette tramandate nei segreti e nell'arte, di generazione in generazione, che ancora adesso si ripetono, con immutato ed impareggiabile impegno.

Nel 1974 O’ Professore è passato a suonare l’organo del Paradiso, avendo comunque trasmesso alla Famiglia il senso del rispetto, dell’accoglienza e la passione per il Creato, avendo oggi l’onere e l’onore di preservare questo luogo che oggi tentiamo con orgoglio e conoscenza di tutelare con i suoi colori e i suoi profumi unitamente alle tradizioni per le cose buone e autentiche.